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December 11, 2019

Ogni consulente seo che si rispetti consiglia di  dedicare tempo e attenzione al copywriting, ma gli errori di ortografia sono sempre dietro l’angolo! Vediamo insieme quali sono i più diffusi.

Errori che costano

Può capitare con una certa frequenza che, mentre leggiamo un articolo online o un post, ci troviamo di fronte ad errori di ortografia.

In un primo momento potremmo sorridere ma riflettiamo: quell’articolo, o quel post, molto probabilmente è il frutto di un lavoro di ottimizzazione dei contenuti e serve ad aumentare il traffico in quel sito.

Gli errori ortografici faranno sembrare meno autorevole quel contenuto, vanificando il lavoro di copywriting e mettendo in secondo piano il messaggio.

Questo ragionamento è valido sopratutto per le aziende che spendono denaro per curare la loro presenza sul web.

Un articolo della BBC di un po’ di tempo fa stimava che nel mercato delle vendite online, valutato in 527 milioni di sterline la settimana, gli errori ortografici potevano rappresentare un fattore di perdita di profitto di alcuni milioni.

Se da un lato si potrebbe essere portati a pensare che il contenuto  è sempre più importante della forma, sopratutto in un’era dove la tempestività nel pubblicare è sempre più determinante, è meglio ribadire che un post curato nella forma e nella sintassi può fare la differenza nella creazione di un immagine aziendale competente e attendibile.

Vediamo insieme quali sono gli errori ortografici più diffusi per riconoscerli ed imparare ad evitarli per essere primi su Google!

Come usare l’apostrofo

Spesso lo dobbiamo usare ma il contesto è giusto? Si scrive Qual’è oppure si scrive Qual é? La risposta è Qual è senza apostrofo.

La regola è che va nelle parole femminili: un’amica ad esempio, mentre non va nei maschili come un amico.

Il digramma GN

È un accostamento di consonanti insidioso e spesso è inserito all’interno delle parole e seguito da vocali.
La regola generale del digramma gn prevede che non sia seguito dalla i (quando è seguito da un’altra vocale).

Tuttavia la prima persona plurale dei verbi all’indicativo presente ha sempre una desinenza in -iamo, per esempio mangiare diventa noi mang-iamo, programmare diventa noi programm-iamo etc.

Quindi: insegniamo, disegniamo, sogniamo è giusto; insegnamo, disegnamo, sognamo è sbagliato.

Uso delle doppie

Escludendo le tradizioni dialettali,  molto variegate in Italia, è un errore molto frequente.
Le doppie, nella lingua italiana, hanno valore “contrastivo”, cioè servono a distinguere due parole diverse come significato tra di loro (ad es. tori/torri, cane/canne, etc.).

Proviamo a pronunciare la parola che vogliamo scrivere e riflettiamo se, pronunciata in quella maniera, non assomigli ad un altra parola con un altro significato oppure non suoni bene.

Proviamoci: se intendiamo un guasto si scrive panne non pane. È corretto e suona meglio soprattutto, non sopratutto.

Uso della CU e della QU

Si trovano spesso  parole che possono trarci in inganno.
Quando il suono CU/QU è seguito da una vocale la forma corretta è QU.
Se la u, invece, è seguita da consonante, la grafia corretta è CU.

Ricordandoci comunque delle eccezioni: cuore, cuoco, cuoio, scuola, circuito, taccuino, innocuo, cui, vacuo, arcuato, cospicuo, acuire, proficuo, promiscuo, riscuotere, scuoiare, scuotere, cuocere, evacuare, percuotere.

Le parole unite…restano unite!

Ci sono parole composte che devono restare sempre una parola unica.
Va bene tuttora e non tutt’ora, finora e non fin’ora, talora e non tal’ora.

Ma non è valido in altri casi, dove è obbligatoria la separazione:
si scrive tutt’uno e non tuttuno, va bene d’accordo ma non daccordo, è corretto per cui e non percui.

Usare correttamente l’accento

Non sempre un uso sbagliato dell’accento potrebbe far ridere come  nella poesia di Gianni Rodari.
Potrebbe esserci utile questo vademecum sull’accento per capire quando è giusto indicarlo.

Per evitare figuracce stiamo sempre attenti al suo uso: per esempio “” ha l’accento quando è voce del verbo “dare” alla terza persona mentre la prima persona “do” non ce l’ha.
Fa” è sempre senza accento, “è”  terza persona singolare presente del verbo “essere” ha l’accento, mai l’apostrofo!

Maiuscole e minuscole

La maiuscola va sempre usata ad inizio di una frase, dopo un segno di punteggiatura,  per i nomi propri di persone, aziende o luoghi geografici.
I giorni della settimana e i mesi iniziano sempre con la minuscola.

Se non stiamo riproducendo la grafia originale di quella parola (es.: MS DOS), cerchiamo di non scrivere mai delle parole con tutte le lettere maiuscole.

Se non dobbiamo usare la maiuscola per evitare di fare confusione, nel dubbio utilizziamo la minuscola.
In ogni caso non esitiamo a verificarlo.

I punti di sospensione

Errore molto frequente, ma è molto facile da ricordare la regola generale: i punti di sospensione sono sempre e soltanto tre!

Uso al plurale delle parole straniere

Anche in questo caso la regola è molto semplice: le parole straniere in italiano non si accordano mai al plurale!
Ne slides ne files, ma slide e file, anche al plurale.

Uso della D tra le vocali

La “d” serve solo quando la vocale di inizio e fine delle due parole vicine è la stessa.
È sbagliato ed anche e od ancora, mentre è corretto scrivere ed ecco e ad aspettare.

Come evitare gli errori di ortografia

Le competenze di copywriter necessitano di molto tempo e applicazione per essere acquisite ed utilizzate con dimestichezza.

Ma se avessimo bisogno di scrivere un post nel blog aziendale per il lancio di un nuovo prodotto o per condividere un contenuto prima di tutti gli altri e volessimo essere sicuri di non commettere errori ortografici?

Sicuramente la lettura costante di molti articoli e libri ci permette di confrontarci con le regole grammaticali, oltre a fornirci un buon bagaglio di parole e concetti, ma in emergenza possiamo sempre accedere ai siti di Treccani e Accademia della Crusca per essere sicuri che stiamo veramente scrivendo in maniera corretta.

Inoltre è sempre meglio rileggere più volte il testo, una volta completato, senza fare affidamento solo sul correttore del programma di editing.
A volte far rileggere il nostro post ad una terza persona potrebbe rivelarsi molto più efficace di qualsiasi correttore!

E per essere sempre sicuri di postare contenuti di qualità e con l’ortografia corretta non dimentichiamoci anche di valutare un investimento in SEO e copywriting di qualità!


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